Archivio degli articoli con tag: ricerca universitaria

Non è facile trovare in un unico luogo della Rete la storia dell’Augmented Reality.

Qui i ricercatori del Christian Doppler Laboratory for Handheld Augmented Reality dell’Università di Graz ne ricostruiscono le principali tappe dal 1968 al 2009, con particolare attenzione alla Mobile Augmented Reality.

Il lavoro è stato fatto per la  ISMAR society, the International Society on Mixed and Augmented Reality, che organizza un convegno aperto alla comunità internazionale dei ricercatori che lavorano su queste tematiche.

Segnalo anche l’interessante lavoro di ricerca svolto da Daniel Wagner, uno dei componenenti del Christian Doppler Laboratory, per la tesi di dottorato discussa nel ‘lontano’ 2007.

mobile@tourism

La ricerca de La Sapienza su Mobile@tourism

Che uso viene fatto oggi del mobile nelle attività turistiche?

La risposta ha provato a darla il Prof. Massimo Rovelli al convegno Comunicazione digitale: strategie e casi di successo per la promozione turistica del patrimonio culturale organizzato dal Lu.Be.C.. Il suo intervento era infatti centrato sui risultati della ricerca Mobile@Tourism che ha condotto presso l’Università La Sapienza. 

I dati, pubblicati in rapporto scaricabile online previa registrazione, rappresentano davvero un bello sforzo scientifico di ricostruzione dello stato dell’arte delle applicazioni mobile nel settore dei viaggi e della ricezione turistica. Il team di ricerca ha intervistato oltre 90 aziende e individuato una possibile tassonomia in cui organizzare i servizi mobile in questo settore: SMS, Mobile web e l’ultima frontiera, spinta moltissimo dalla recente grande diffusione dell’i-phone, delle Mobile applications.

Interessante la ricerca, ma anche le varie attività che le ruotano attorno e che sono raccontate nel sito.

l'atelier creativo Chocolat Factory di Londra

L'atelier creativo Chocolate Factory di Londra

Gli spazi dismessi e inutilizzati delle città possono diventare luoghi importanti per la produzione artistica e culturale.

È il caso della Chocolate Factory di Londra, una fabbrica di cioccolata dismessa, che rappresenta oggi uno degli esempi più riusciti di valorizzazione degli spazi urbani in senso sociale. L’area, un tempo inutilizzata, è diventata  oggi uno dei più importanti hub creativi del Nord Europa (10.000 mq in cui si trovano75 atelier a disposizione di oltre 150 artisti e spazi per la microindustria creativa – nuove tecnologie digitali applicate a design, suono, film, video, animazione, televisione, radio, musica e fotografia-) che ha riqualificato uno dei quartieri più degradati di Londra.

Questo è solo uno degli esempi possibili a cui ispirarsi.

Nella ricerca Re-use, finanziata dal Politecnico di Milano e dal CNR e curata da Alessandro Balducci, Paolo Cottino e Paolo Zeppetella, sono moltissime le buone pratiche descritte, a Torino (città a cui la ricerca si rivolge), in Europa e nel mondo, raccolte in 12 categorie. Oltre alla “produzione artistica e culturale”, ci sono anche “aggregazione e protagonismo giovanile”, “servizi di quartiere e sviluppo di comunità” e altre ancora.

Insieme al sito web, gli autori hanno prodotto anche un paper (pubblicato sul sito di Cittalia, fondazione di ricerca dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani –ANCI-) che fa il punto sulla ricerca in tema di sostenibilità urbana mettendo in evidenza come il rapporto collaborativo fra istituzioni locali e parti sociali (gli abitanti dei quartieri) sia una condizione favorevole per dare nuove, e soprattutto utili, vocazioni sociali agli spazi dismessi e inutilizzati.

Meditate, amministratori locali, meditate.