L'atelier creativo Chocolate Factory di Londra
Gli spazi dismessi e inutilizzati delle città possono diventare luoghi importanti per la produzione artistica e culturale.
È il caso della Chocolate Factory di Londra, una fabbrica di cioccolata dismessa, che rappresenta oggi uno degli esempi più riusciti di valorizzazione degli spazi urbani in senso sociale. L’area, un tempo inutilizzata, è diventata oggi uno dei più importanti hub creativi del Nord Europa (10.000 mq in cui si trovano75 atelier a disposizione di oltre 150 artisti e spazi per la microindustria creativa – nuove tecnologie digitali applicate a design, suono, film, video, animazione, televisione, radio, musica e fotografia-) che ha riqualificato uno dei quartieri più degradati di Londra.
Questo è solo uno degli esempi possibili a cui ispirarsi.
Nella ricerca Re-use, finanziata dal Politecnico di Milano e dal CNR e curata da Alessandro Balducci, Paolo Cottino e Paolo Zeppetella, sono moltissime le buone pratiche descritte, a Torino (città a cui la ricerca si rivolge), in Europa e nel mondo, raccolte in 12 categorie. Oltre alla “produzione artistica e culturale”, ci sono anche “aggregazione e protagonismo giovanile”, “servizi di quartiere e sviluppo di comunità” e altre ancora.
Insieme al sito web, gli autori hanno prodotto anche un paper (pubblicato sul sito di Cittalia, fondazione di ricerca dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani –ANCI-) che fa il punto sulla ricerca in tema di sostenibilità urbana mettendo in evidenza come il rapporto collaborativo fra istituzioni locali e parti sociali (gli abitanti dei quartieri) sia una condizione favorevole per dare nuove, e soprattutto utili, vocazioni sociali agli spazi dismessi e inutilizzati.
Meditate, amministratori locali, meditate.